Se non puoi creare ex-novo, capitalizza ciò che già possiedi. 8 risorse ricapitalizzabili che non pensavi di avere

Nell’era in cui il consumatore diventa sempre più attento e preferisce acquistare in modo più informato e consapevole, portare credibilità e autorevolezza al proprio brand attraverso i contenuti è un…

Nell’era in cui il consumatore diventa sempre più attento e preferisce acquistare in modo più informato e consapevole, portare credibilità e autorevolezza al proprio brand attraverso i contenuti è un imperativo.
Durante molte consulenze conoscitive in cui paventiamo alle aziende la necessità di produrre contenuti per concorrere agli obiettivi, la prima reazione è di chiusura: “non abbiamo personale che possa occuparsene” e “non abbiamo budget per i contenuti” sono due considerazioni che ormai diamo per scontate.
Per chi è ancora ancorato al vecchio outbound marketing risulta difficoltoso smettere di identificare personale e contenuti come voci di costo per iniziare a chiamarli per ciò che sono realmente: investimenti.
Si spendono con serenità €100.000 per mettere manifesti 6×3 vicino ai supermercati, ma l’idea di poche migliaia di euro in contenuti efficaci viene scartata a priori.
Cosa facciamo, allora, lasciamo il cliente nelle sue convinzioni solo perché non è ancora pronto? No, troviamo una soluzione alternativa.
Probabilmente anche tu, per quanto comprendi la potenza dell’inbound marketing, non hai sufficienti risorse per la produzione di materiale. Una situazione comune, del resto chi non ha una redazione interna dedicata o un ufficio marketing/creativo internalizzato.
Pensa a quanto materiale ogni giorno viene prodotto da te e dal tuo team. Gran parte di esso ha una durata limitata: la mail viene cestinata, la brochure messa al macero, gli appunti cancellati.
Il primo passo che devi fare è vedere questi elementi sotto un’altra luce: non sono messaggi o file, sono risorse capitalizzabili.

Facciamo insieme mente locale su alcune di esse.

Risposte via email date ai clienti: salva tutte le porzioni di risposta che contengono know-how e classificale a seconda della tipologia. Sono operative? Sono informative? Sono risolutive?

Raccoglile in un unico file di testo, possono diventare articoli per il sito o post testuali per i social network. Quelle standard, come ad esempio una procedura o la spiegazione di un concetto possono anche essere messe a disposizione in un file a parte pronte per essere copia-incollate al bisogno, senza riscriverle da capo

  1. I testi delle brochure: assicurati di ottenere sempre i file sorgenti dall’agenzia che ti cura il materiale cartaceo! In questo modo puoi selezionare porzioni di testo da ricapitalizzare su siti e social
  2. Le foto degli eventi: non lasciarle nella cartella sul dekstop, usale come occasioni per parlare online dei valori aziendali e dell’attenzione alle relazioni
  3. Gli appunti durante la lettura dei libri: se come me ti piace “vivere” la lettura, con appunti e sottolineature, puoi fotografare la porzione di testo sottolineato per pubblicarla online con un tuo commento. Tutti gli appunti sono spunti che possono essere prima un semplice post testuale e successivamente un articolo per il sito
  4. Le domande degli amici: tutto ciò che chi non è del tuo settore domanda riguardo al tuo business è una preziosissima fonte di contenuto! L’esperienza ti porta a ritenere ovvi certi concetti, ma non è così. Aiuta il tuo cliente target a comprendere meglio ciò che offri, trascrivendo le risposte che dai
  5. I dati che leggi sui report interni o esterni: quanti dati ti vengono sottoposti ogni giorno? Metti da parte quelli che possono diventare contenuti utili, li puoi rigenerare sottoforma di infografiche, articoli, brevi post sui social network. Finché il dato è attuale, è ricapitalizzabile sotto infinite forme
  6. Le consulenze che dai: io dopo una consulenza do sempre un file in cui riepilogo quanto detto di persona. Al suo interno esordisco sempre con alcuni elementi formativi (nozioni, dati, spiegazioni) che scrivo declinandoli al contesto del cliente. Sono certa che anche nei tuoi documenti ci sono porzioni di testo che possono essere utili al pubblico,
  7. Screenshot: un complimento, una recensione, un messaggio di stima, un feedback… custodisci con cura le conversazioni che parlano del tuo brand e condividile sui social a prova della serietà della tua azienda

Carlotta Silvestrini

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