Come scegliere il nome a dominio di un brand: 4 dritte fondamentali dal guru Google John Mueller

Una piccola guida essenziale relativa alla scelta del nome a dominio ideale con le dritte del guru Google John Mueller. Avere un nome di  dominio efficace è una scelta strategica…

Una piccola guida essenziale relativa alla scelta del nome a dominio ideale con le dritte del guru Google John Mueller. Avere un nome di  dominio efficace è una scelta strategica per noi professionisti del web e i nostri clienti, che equivale al biglietto da visita digitale.

In 25 anni di attività ne ho viste di cotte e di crude, oggi scegliere un nome a dominio è più complesso, poche opzioni e decine di domande prima di cliccare il famigerato pulsante “Submit Order”.

Ma che fare? Puntare su un naming potente come Amazon.com o una versione che contiene le keywords più importanti di un determinato settore come BuyWidgets.com? Quale dei due registra un ranking migliore? Come scegliere un dominio che funzioni?

Interrogativo in cui ogni addetto ai lavori si è imbattuto almeno una volta e a cui è dedicato questo focus sul vero funzionamento del ranking. In questo articolo approfondiremo alcuni temi su cui normalmente c’è poca chiarezza alla luce dei consigli di John Mueller, Senior Webmaster Trends Analyst di Google, apparsi sul Search Engine Journal:

“I keyword domain non sono più veloci.
Non garantiscono un ranking migliore
e nemmeno uguale ai branded domain.
I keyword domain hanno perso di efficienza già da tempo.”

Un dominio basato sulle parole chiave ossia il keyword domain, per definire l’indirizzo web utilizzerà direttamente le keyword più significative, invece nei branded domain, costituiti unicamente dal nome del brand, ad esempio www.nike.com, le keywords sono assenti.

1. I keyword domain non sono più rapidi

Il vantaggio di inserire le parole chiave nei link attraverso l’anchor text è solo percepito: nonostante questo sia stato a lungo oggetto di dibattito Mueller sostiene che in generale un keyword domain richieda lo stesso tempo di ogni altro sito web e nel caso ci si trovi davanti a siti che ricavano ottimi posizionamenti dall’utilizzo di keyword nel nome dominio, questi sono sicuramente il risultato di interi anni di lavoro.

2. I keyword domain non si traducono in un ranking migliore dei branded domain

Mueller su questo non ha dubbi: solo perché un dominio contiene delle keyword – spiega – non significa che automaticamente rientrerà nel ranking grazie a queste, infatti a definire l’indicizzazione contribuiscono anche il contenuto, i link o l’user intent, ossia le motivazioni che hanno portato un visitatore a compiere una determinata ricerca. Tutti elementi rispetto ai quali le keyword nel dominio risultano secondarie, anche se ciò non vuol dire che queste non giochino un ruolo nei ranking, semplicemente il loro impatto non è significativo quanto si pensa.

…nè in un ranking pari a quello dei branded domain

Il nostro Senior Webmaster Trends Analyst di Google infatti spiega che è abbastanza normale che i siti indicizzino secondo queste keyword e il fatto che le abbiano nel loro domain name non è direttamente connesso al loro ranking attuale. Una dichiarazione su cui possiamo fare una considerazione che sfugge ai dati e riguarda più l’impatto psicologico del nome: l’utilizzo di keyword specifiche relativa al settore può dare all’utente una percezione di pertinenza e competenza maggiori data dal fatto che il nome riflette esattamente l’ambito di riferimento.

3. I keyword domain hanno perso di efficacia già da tempo

Inizialmente Internet – nello specifico il World Wide Web –  funzionava molto con la direct navigation, un modello di navigazione in cui gli utenti scrivevano direttamente il nome di un prodotto o di un servizio di cui avevano bisogno.

Questo si traduceva in guadagno immediato per chi possedeva un keyword domain con le giuste parole chiave, ottenuto attraverso il domain parking: modificando la pagina fornita al momento dell’acquisto ed inserendovi esclusivamente annunci pubblicitari si creavano veri e propri siti placeholder con contenuti unici quasi inesistenti, attivi solo per generare click sugli ads.

Il funzionamento dei motori di ricerca contribuiva ad aumentare il ranking di questo tipo di domini, risultando strategico per questo settore fino al 2011, anno in cui Google decide di arginare il fenomeno con un aggiornamento di algoritmo che rimuoverà i parked domain dai risultati di ricerca.

Secondo Mueller solo perché le keyword si trovano in un domain name non si traduce in un’indicizzazione basata su quelle parole chiave. Ora le cose sono cambiate anche se molti non solo non sanno questo, ma non sanno neanche che anche gli heading (H1 e H2) influiscono meno sull’indicizzazione e che gli algoritmi attuali danno meno peso ai title tags, cosa che mette in discussione l’idea che Google continui a dare ranking bonus diretti alle keyword contenute in un nome dominio.

Scegliere un nome per il proprio dominio. Tre cose da non dimenticare prima di registrare il vostro sito web

1) Verificate il dominio

Controllate la storia del dominio che state per acquistare. Eviterete di trovarvi un dominio che rimanda a contenuti o link inappropriati o fuorvianti. Verificare che sul vostro domain name non ci siano penali pendenti può evitarvi grandi grattacapi.

Extra tip. Utilizzate Archive.org o Majestic, un tool per l’analisi dei backlink per avere uno storico. (Qui i keyword domains ovviamente riscontrano maggiori problemi dei branded domains)

2) SEO, Branding e servizio

Pur essendo irrilevante all’interno del dominio, una keyword risulta invece fondamentale a livello SEO se  presente negli achor text dei link.

Extra tip. Un nome dominio unico e memorabile è fondamentale, ma se oltre a questo riusciamo a offrire all’utente anche informazioni sul servizio o il prodotto offerto all’interno del sito utilizzando una keyword facciamo bingo.

3) Distinguetevi dalla massa

Scegliere un domain name ha molto a che fare con la vostra brand strategy. Fate un po’ di ricerca per scoprire in che direzione si muovono i vostri competitor e scegliete la strada opposta: se tutti utilizzano le stesse keyword, scegliete nomi specifici, se invece notate poca attività SEO utilizzate pure i termini generici più significativi.

Extra tip. Le persone tendono a ricordare meglio nomi che si distinguono. Per un sito di App, utilizzare un brand vi permetterà di farvi notare tra i mille App4you.com, AppUser.com etc.

Un brain storming con i membri del vostro team è oggi fondamentale per scegliere il nome a dominio più adatto al vostro business. Io stesso, prima di decidere il naming adatto ad una start-up ad esempio, parto direttamente dalla disponibilità del nome a dominio.

Una cosa è certa in ogni caso: siate creativi! Buon domain name search a tutti.

Mario Montanari

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